Prima di Gesù
La Giordania è una terra ricca di luoghi sacri legati alla tradizione biblica. Nella parte settentrionale del paese si trova la patria del profeta Elia, e sia nelle regioni settentrionali che in quelle centrali si ricordano numerosi episodi della vita di Cristo, che qui predicò e compì miracoli. A sud, invece, si trova il castello di Macheronte, vicino a Madaba, dove Giovanni Battista fu martirizzato. Nel fiume Giordano, Giovanni battezzò Gesù e incontrò cinque dei suoi discepoli, tra cui Pietro. Proprio da questa terra, Gesù iniziò la sua missione pubblica, predicando il Regno di Dio.
Mosè e la Terra Promessa
Secondo la Bibbia, Dio si rivelò a Mosè sul Monte Nebo, come aveva già fatto sul Sinai. Da questa montagna, Mosè poté vedere la Terra Promessa stendersi davanti a lui. Il suo sguardo si posò sul fiume Giordano, che scende dalle alture del Monte Hermon fino alla valle del Giordano. Tuttavia, Mosè non poté entrare nella Terra Promessa e morì prima di attraversare il fiume.
Giosuè e l’Ingresso nella Terra Promessa
Dopo la morte di Mosè, Giosuè divenne il leader degli Israeliti e guidò il loro ingresso nella Terra Promessa. Partendo da Monte Nebo, attraversò il fiume Giordano proprio al sito del Battesimo indirizzandosi verso Gerico. Cosi condusse il popolo di Israele verso la nuova terra, realizzando la missione che Mosè aveva iniziato.
Elia ed Eliseo
Dopo l’ingresso nella Terra Santa, il popolo ebraico si allontanò progressivamente dalla fede e cominciò ad adorare divinità straniere. Per riportarlo sulla retta via, Dio inviò numerosi profeti. Uno dei più importanti fu Elia, che visse durante il regno del re Acab in Israele. Acab e sua moglie Gezabele perseguitarono il profeta a causa della sua predicazione contro l’idolatria.
Quando Elia invecchiò, Dio lo ispirò a lasciare Israele e a stabilirsi in quella che oggi è la Giordania. Il profeta partì con Eliseo, il suo discepolo e successore spirituale. Arrivati al fiume Giordano, Elia colpì le acque con il suo mantello e il fiume si aprì, permettendo loro di attraversarlo su terra asciutta. Dopo aver oltrepassato il fiume, mentre parlavano, un carro di fuoco apparve e portò Elia in cielo, lasciando Eliseo a proseguire la sua missione profetica. Questo episodio è raccontato nel Secondo Libro dei Re (2 Re 2).
Giovanni Battista e il Battesimo di Gesù
Dopo molti secoli, Giovanni Battista apparve come predicatore nella regione di Betania, oltre il Giordano (oggi conosciuta come Bayt ‘Anya). Secondo il Vangelo di Giovanni (Giovanni 1:28 e 10:40), Giovanni era l’anello di congiunzione tra l’Antico e il Nuovo Testamento. Egli rappresentava la continuità del messaggio di fede iniziato da Mosè, il legislatore della tradizione ebraica, e da Elia, simbolo dei profeti.
Giovanni Battista predicava un messaggio di conversione, invitando il popolo a pentirsi dei propri peccati e a prepararsi per l’arrivo del Messia. Come segno di purificazione e rinnovamento spirituale, battezzava le persone nel fiume Giordano e nelle sorgenti circostanti. La sua missione attirò molti seguaci e fedeli, che giungevano da Gerusalemme, dalla Giudea e dalle regioni vicine. A causa delle sue predicazioni, Giovanni fu perseguitato dalle autorità e cercò rifugio a Betania, oltre il Giordano, dove si dice che dormisse in una grotta vicino alle sorgenti di Saphsaphas (oggi conosciuta come la Valle di Kharrar). Qui ricevette numerosi pellegrini e tra questi vi fu anche Gesù.
Quando alcuni scribi e farisei di Gerusalemme lo interrogarono sulla sua identità, Giovanni rispose:
“Non sono il Messia, ma sono solo una voce che grida nel deserto: seguite la via di Dio e rendetela salda” (Giovanni 1:24).
Il suo ruolo fu fondamentale nella preparazione del popolo all’avvento di Cristo, il quale si recò da lui per essere battezzato nel fiume Giordano. Questo evento segnò l’inizio del ministero pubblico di Gesù, che da quel momento iniziò a predicare il messaggio del Regno di Dio.